La Casa di via Bari 11 è uno dei pochi esempi ancora esistenti a Bolzano delle centinaia di case “Semirurali” costruite alla fine degli anni Trenta e demolite a partire dagli anni Ottanta del Novecento per far posto a costruzioni a maggiore intensità abitativa. Da parte degli abitanti del quartiere delle Semirurali non è mai venuta meno la richiesta di conservarne la memoria. Il percorso espositivo, aperto al pubblico nel 2015, propone un viaggio nella storia di questo luogo attraverso fotografie, filmati, mappe, modellini tridimensionali e la suggestiva narrazione di storie di vita quotidiana. Lupo Burtscher ha progettato insieme a Roberto Gigliotti il percorso espositivo e tutti i materiali e gli elementi grafici della mostra.
Tutti gli oggetti esposti sono distanziati dalle pareti delle stanze e la loro identità è sottolineata da “strumenti” espositivi appositamente progettati e caratterizzati dal colore giallo. Le pareti, rimaste intatte, mostrano le tracce lasciate dagli anni del loro utilizzo e da quelli dell’abbandono. La presenza del testo nella mostra è considerata una parte sostanziale dell’installazione. Per questo motivo la tipografia diventa un elemento significativo dell’esposizione: le scritte vengono spruzzate, tagliate da fogli di metallo, proiettate o possono essere ascoltate al primo piano della mostra. Il linguaggio utilizzato è differenziato e adattato ai contenuti delle diverse sezioni della mostra.
L’esposizione è il risultato di una collaborazione tra i curatori, Lupo Burtscher e Roberto Gigliotti. Essa si basa sull’idea di storia come flusso senza inizio né fine. Un’attenzione particolare è dedicata alla vita quotidiana nelle case dagli anni Quaranta agli anni Sessanta. L’intento non è quello di celebrare o idealizzare un passato, ma di evidenziare una connessione con il presente per capire meglio un oscuro capitolo della storia italiana.